Madre Speranza non è stata una pedagogista, ella, infatti, non ha formulato, intenzionalmente, una teoria pedagogica sistematica; ma, data la sua mentalità pratica, capiva bene che quello che mancava non erano le teorie, ma le azioni. Nella sua attività ha seguito dei principi ben precisi che ha lasciato sparsi nelle pagine dei suoi scritti. Fu perciò sempre una educatrice vivace, geniale ed efficiente.
Il pensiero pedagogico di Madre Speranza è in linea con la concezione cristiana dell’educazione, caratterizzata dalla tendenza all’unità e alla sintesi. La pedagogia d’ispirazione cristiana, lungi dal danneggiare la natura umana, la eleva, la vivifica, la benedice.
La relazione educativa, nel pensiero educativo di Madre Speranza, si fonda sull’amore. È l’amore che nell’educatore diventa amorevolezza e nell’educando fiducia e spontanea collaborazione. L’educazione per Madre Speranza è un servizio reso al prossimo per amore e con amore. Per poter educare bisogna, in primo luogo, amare, poi testimoniare con la propria condotta ciò che si vuole insegnare. Non bisogna esigere troppo dai bambini; bisogna saper rispettare il loro passo, saper farsi piccole tra i piccoli, e per questo è necessaria una grande dose di umiltà.
Il pensiero pedagogico di Madre Speranza segue quindi delle indicazioni chiare, riassunte nei seguenti punti.
I bambini devono essere considerati come membri della famiglia; di conseguenza li dobbiamo curare e seguire come farebbero le loro madri.
L’amore e la gioia come riflesso della tenerezza di Dio verso i suoi figli. La gioia è uno dei mezzi migliori per il raggiungimento degli obiettivi educativi. L’impegno delle educatrici è di creare sentimenti positivi di fronte alle buone azioni in modo da suscitare nel bambino serenità, gioia e desiderio di ripeterle. Un cuore sensibile, affettuoso e comunicativo è di grande aiuto nello svolgimento dell’opera educativa perché svilupperà nel bambino le medesime qualità positive.
Il fine dell’educazione è il raggiungimento della moralità, come piena realizzazione della natura umana; dunque la vera autorità è quella che promuove nel bambino il raggiungimento della sua maturità. Madre Speranza non concepiva l’educazione senza la libertà, non intesa come libero arbitrio, ma come la facoltà di scegliere il bene.
Nella pedagogia della Beata Madre Speranza, fondata sull’amore, la correzione deve procedere dal desiderio di rendere i bambini buoni e virtuosi; quindi dobbiamo usare la mansuetudine anziché la costrizione perché la prima rende facile ogni obbedienza, mentre la seconda indurisce il cuore. Tuttavia non si deve cadere neppure nella permissività. I bambini imparano più dalla testimonianza che dagli insegnamenti. Il vero educatore per essere tale deve avere come modello Cristo che è amore e misericordia.
Per educare i bambini c’è più utile il cuore che la scienza, avere più pazienza che metodo ed essere per loro più madri che maestre.
Beata Madre Speranza
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